La belva – Ludovico Di Martino – Recensione


Visto ieri … e sto ancora riflettendo.

Leonida Riva, il protagonista del film “La belva” per la regia del giovane Ludovico Di Marino, non è il solito giustiziere alla John Wick: questo piglia pure un sacco di botte.

Non è neppure il solito action all’italiana modello Commissario Cattani o Nico Giraldi (per intenderci Er Monnezza di Thomas Milian)

La polizia sembra fare una figuraccia ma il loro agire rende la storia realistica e concreta.

Fabrizio Gifuni( C’era una volta la città dei matti, La meglio gioventù, Il capitale umano) sembra nato per questo ruolo, la giusta aria cupa, la perfetta faccia di cuoio, lo sguardo intenso e perso.

Persino la sua famiglia grida realismo da ogni poro: gli americani avrebbero messo una moglie iper gnocca, un figlio stile Chris Pine e una bambina alla Dakota Fanning.
Questa famiglia è spietatamente normale, con una madre che non sembra uscita da una copertina di Vogue ma da una coda in posta nei giorni delle pensioni; il figlio è simpatico come una martellata sui piedi per il 70% del film, mentre la bambina è un meraviglioso cocktail di ogni cosa potrebbe piacermi in un mini essere umano.

La belva funziona e senti grande empatia per quest’uomo a pezzi, disintegrato e disintegrante.

In sostanza l’ho gradito e mi piace pensare che, chi lo guarda, non parta da presupposti snob ma che tenga presente che neppure gli action usa sono capolavori ma spesso per vederli c’era la fila al botteghino.

Lo si può vedere in streaming su Netflix qui:
La belva

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